Il paesaggio Toscano, unico erede del paesaggio classico è un paesaggio ricco di arte e di storia. Questi luoghi incantevoli hanno richiesto secoli di lavoro e fatiche inimmaginabili, dove l'uomo contadino paesaggista o grande imprenditore agrario, ha giocato la sua parte, modellando le linee essenziali del panorama toscano, prima con le politiche aziendali poi con le grandi bonifiche.
"... Il genius loci del paesaggio classico si manifesta soprattutto nei luoghi naturali ben definiti e ulteriormente sottolineati dalle amorose cure dell'uomo. Tra gli esempi italiani più famosi troviamo il Valdarno ove il paesaggio culturale esprime effettivamente la riconciliazione classica."
( N. Schultz )
Il paesaggio toscano è un grande e mirabile artificio, nel senso che in poche altre regioni d'Italia e d'Europa è possibile intravedere un così massiccio e sapiente intervento dell'uomo teso a modellare la natura e a conformarla alle sue necessità e ai suoi gusti, alle sue esigenze materiali e immateriali. L'uomo, è riuscito a produrre nel corso dei secoli, e la Toscana nel suo insieme ne costituisce uno dei più alti esempi, un valore aggiunto alla bellezza naturale dei luoghi; adattando e plasmando il territorio.
La toscana esprime sotto questo aspetto quanto di più significante, nel simbiotico connubio tra natura e artificio , inteso quale opera dell'uomo, abbia prodotto la cultura contadina nel corso della sua storia: dalle origini a partire dagli insediamenti etruschi, fino alla formazione dei comunelli rurali di epoca medievale, dai primi appoderamenti del XV/XVI sec. fino alle grandiose bonifiche e messa a coltura del periodo granducale lorenese ed oltre nelle sistemazioni agrarie postunitarie, ma ancora oggi osservabili, nei più recenti riordini fondiari e nelle riorganizzazioni ai fini agricoli di tenute e fondi rustici nelle varie situazioni orografiche (vallive, collinari, montane) che contraddistinguono il paesaggio agrario.
Questi luoghi incantevoli hanno richiesto secoli di lavoro e fatiche inimmaginabili, dove l'uomo contadino-paesaggista o grande imprenditore agrario, ha giocato la sua parte modellando le linee essenziali del panorama toscano.
Dunque è il ricordo che deve guidare l'azione di tutti, non solo gli amministratori locali ma anche dei singoli individui per trasmettere al futuro l'immagine odierna.
Lo studio dei segni del passato, attraverso la cartografia antica ha guidato il progetto, un progetto pensato, disegnato e poi costruito. Sono state previste trasformazioni e sistemazioni importanti del terreno, con terrazzamenti e muri a secco, al fine di ricreare un ambiente piacevole alla vita degli ospiti e favorevole aale coltivazioni, alle sistemazioni idriche e alla manutenzione dei terreni.
La posizione degli orti, dell'aia, del frutteto è quella ritrovata nei catasti antichi e precisamente nel catasto leopoldino ( fonte inesauribile di storia del paesaggio toscano). Abbiamo così provveduto a spostare la strada di accesso all'abitazione per riposizionare l'aia nella posizione ottocentesca, luogo che era il fulcro della vita contadina, al riparo dai venti e che torna ad essere considerato oggi il centro della vita abitativa.
L'attenzione al recupero del verde del passao, la comprensione dei segni colturali antichi, diventa di fondamentale importanza ed è alla base di questa nuova riorganizzazione esterna.